LA POTATURA TRADIZIONALE
DELL’OLIVO
TOSCANO

E’ sempre stata tramandata nei secoli da padre in figlio, ma negli ultimi tempi è un “arte” che si stà perdendo, perché le vere famiglie contadine, in cui ogni figlio aveva un mestiere e quindi un compito da svolgere nell’ambito dell’organizzazione lavorativa del podere, non esistono quasi più e le nuove generazioni di agricoltori “moderni” di potatura di olivi non se occupano proprio.

Molto spesso la potatura degli oliveti soprattutto nelle aziende agricole più grandi, viene affidata a squadre di lavoratori extracomunitari, che molto spesso non conoscono nemmeno i più basilari principi del mestiere.

LA POTATURA DI FORMAZIONE
NEGLI
OLIVETI INTENSIVI
E SUPER INTENSIVI

Questa tipologia d’impianti rappresenta ormai il massimo sviluppo del progresso tecnico in olivicoltura e negli ultimi 20 anni è stata adottata da molti imprenditori in tutto il mondo e più recentemente anche in Italia, soprattutto al sud, e negli ultimi anni anche nel centro ed in Toscana.

La Potatura di Formazione risulta di fondamentale importanza per arrivare il più velocemente possibile alla massima/costante produzione annua (con alcune varietà precoci anche a partire dal 2-3° anno d’impianto).

Per la corretta e completa funzionalità produttiva di questi impianti è indispensabile che tutte le piante x h. (fino a 2.700 pxh con le nuove cv. Smart Tree) raggiungano rapidamente ed uniformamente il corretto sviluppo vegetativo (sia in altezza che in larghezza).

Per questo gli interventi di Potatura di Formazione devono essere sempre eseguiti in modo molto corretto e professionale e opportunatamente differenziato per ogni varietà, tipologia e sesto d’impianto.
In caso contrario, e quindi con una situazione di piante non omogenee e con una spalliera produttiva non uniforme, l’entrata in produzione e quindi la produttività degli impianti possono risultare anche gravemente penalizzate.